Rialzo seno mascellare
Il rialzo del seno mascellare rientra in quella tipologia di interventi volti alla ricostruzione dei tessuti ossei. Nello specifico, il rialzo del seno mascellare mira ad aumentare l'osso presente nella mascella posteriore in senso verticale.
All’interno dell'osso mascellare si trova una cavità naturale che prende il nome di seno mascellare, rivestito internamente da una mucosa e comunicante con le due cavità nasali tramite orifizi. All’interno della cavità del seno mascellare è presente la cosiddetta membrana di Schneider, di cui parleremo in relazione all’intervento di rialzo del seno. Esistono degli specifici casi in cui questo intervento diviene necessario: un esempio è dato dalla situazione in cui un paziente vuole inserire nell’arcata degli impianti in zona superiore/posteriore e non può per via di un deficit verticale. Si parla quindi di rialzo del seno proprio in quanto il pavimento viene spostato verso l’alto.
Come avviene l’intervento?
Il rialzo del seno mascellare è oramai un intervento di routine, semplice e assolutamente sicuro, però, in quanto appunto intervento chirurgico, può essere eseguito solo da professionisti esperti. L’idoneità del paziente allo svolgimento dell’intervento prevede quindi un’attenta valutazione del suo quadro clinico e delle sue condizioni di salute generali. Alcuni fattori, quali il fumo, il diabete non controllato, l’osteoporosi o un’inadeguata igiene orale potrebbero incidere negativamente sul risultato finale dell’operazione, ed è proprio per questa ragione che è importante svolgere i dovuti controlli preliminari.
L'intervento consiste nello scollamento della membrana del seno che viene sollevata verso l'alto con estrema delicatezza. In questo nuovo spazio creatosi tra il pavimento osso e la membrana viene inserito l'innesto osseo, composto da un 50% di osso autologo (prelevato dal paziente) e da un 50% di osso bovino o sintetico. Dopo circa 6/9 mesi avverrà il completo processo rigenerativo e sarà quindi possibile procedere all'inserimento implantare. In alcuni casi è possibile contestualmente rialzare il seno mascellare ed inserire gli impianti.
L'intervento può essere eseguito con 2 approcci differenti: il primo è il rialzo per via crestale e il secondo per via laterale.
Si opta per il rialzo per via crestale quando si ha un volume dell’osso di almeno 4 millimetri. Il chirurgo interviene sulla membrana di Schneider sollevandola, per poi andare a riempire lo spazio presente fra questa e il pavimento dei seni mascellari con l’osso prelevato dal paziente stesso miscelato con osso bovino e/o sintetico.
Si sceglie invece di intervenire con il rialzo per via laterale del seno quando le creste dell’alveolo hanno un volume inferiore ad un millimetro. Il chirurgo interviene poi a ripristinare gli alveoli inserendo il materiale osseo fra il pavimento del seno e la membrana di Schneider.
Rialzo del seno mascellare: quando è necessario?
Il rialzo del seno mascellare diviene necessario nel momento in cui la quantità di osso presente non è sufficiente a supportare eventuali impianti dentali. I pazienti che hanno perso uno o alcuni elementi dentali e che non hanno provveduto immediatamente alla sostituzione con impianti potrebbero necessitare dell’intervento di rialzo per questa ragione: l’assenza di alcuni denti dall’arcata, a lungo andare, porta ad un riassorbimento abbastanza rapido dell’osso. Questo accade perché, di norma, l’osso della mandibola si mantiene sano se viene continuamente stimolato dal processo di masticazione; se quindi il paziente ha perso uno o più elementi da molto tempo questa stimolazione viene meno e genera il problema già citato. In caso di riassorbimento osseo sarebbe quindi impossibile inserire gli impianti e diventerebbe invece fondamentale procedere prima con una ricostruzione dei tessuti ossei.
Chi necessita di questa soluzione?
All’interno dello Studio Santini, per sapere quali pazienti sono idonei al rialzo del seno mascellare, effettuiamo una serie di accertamenti preliminari di routine. In primis, eseguiamo sul candidato una radiografia ortopanoramica, la quale ci permette di verificare le condizioni dell’osso e dei denti del paziente. per valutare ancora più nel dettaglio la situazione ci avvaliamo di una tac 3d cone beam, con un’altissima definizione di immagine e bassissime emissioni di raggi. Non vi sono controindicazioni particolari all’intervento se non quelle legate a patologie sitemiche come il diabete scompensato, e problemi di sinusiti ricorrenti.
Perchè scegliere Lo Studio Santini?
Il nostro Team di professionisti opera nel settore dell'implantologia e della chirurgia avanzata da ormai più di 30 anni. Alla nostra esperienza e professionalità, riconosciuta su gran parte del territorio nazionale, si aggiunge una forte passione per il nostro lavoro, che ci da lo stimolo per migliorarci sempre e per investire continuamente in formazione, tecnologia e cura degli ambienti.
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