Ortodonzia fissa

Dentista Roma Nord

L’ortodonzia è una branca importante dell’odontoiatria, nata con l’obiettivo di studiare e curare il disallineamento dei denti. Il comune disturbo dei denti storti, per usare un’espressione diffusa, cela infatti non solo un problema estetico, ma anche funzionale. Si possono infatti avere difficoltà nella masticazione, nella respirazione e nella fonazione. A ciò si aggiungono anche i possibili disagi nel rapportarsi con gli altri, per timore di mostrare i denti.

L’ortodonzia fissa consiste nella correzione di un disallineamento tramite l’uso degli apparecchi fissi. Si tratta di uno strumento che viene applicato in modo permanente per un determinato periodo e che serve a ristabilire l’equilibrio naturale della dentatura.

Lo Studio Santini è specializzato nell’ambito dell’ortodonzia fissa, per risolvere tutte le anomalie a carico dell’arcata dentaria. Vediamo quindi nel dettaglio in cosa consiste e quando è necessario ricorrere a questo tipo di trattamento ortodontico.

Che cos’è l’ortodonzia fissa

L’ortodonzia fissa è chiamata così per via degli apparecchi fissi che vengono utilizzati per raggiungere l’obiettivo di ristabilire un equilibrio nella bocca del paziente. Questo tipo di dispositivo è utilizzato nei pazienti di tutte le età.

Oggi sono infatti anche le persone adulte a sottoporsi a questo tipo di trattamento, anche se in passato vi era l’idea che si trattasse di qualcosa di riservato solo ai pazienti nell’età dello sviluppo. Ciò è dovuto in parte anche al diffondersi di una cultura estetica maggiore rispetto al passato, con un’attenzione particolare alla dentatura nella sua bellezza e funzionalità.

Gli apparecchi fissi svolgono la funzione di imprimere una forza di trazione ai denti per ripristinare il naturale allineamento dei denti. Ovviamente questa forza deve essere regolata per non danneggiare la dentatura. Nei casi meno gravi invece si possono usare gli apparecchi mobili e quelli invisibili, che possono essere tolti quando si mangia o ci si lava i denti.

Tipologie e caratteristiche degli apparecchi fissi

I dispositivi fissi sono solitamente caratterizzati da 2 strutture. Vi sono pertanto i brackets ovvero degli attacchi in metallo, resina o ceramica cementati su ciascun dente. L’altra struttura è rappresentata dagli archi metallici che sono realizzati in nichel titanio o in acciaio.

In base al tipo di lavoro da effettuare esistono diversi tipi di apparecchio fisso:

  • Arco linguale, costituito da 2 bande applicate sulla parete interna degli incisivi e dei molari.
  • Arco palatale preposto allo spostamento dei denti verso l’esterno.
  • Espansore rapido del palato costituito da 2 bande per aumentare lo spazio della navata palatale.
  • Quad helix, usato per l’allineamento delll’arcata inferiore con quella superiore. È particolarmente adatto per espandere, ancorare, ruotare e derotare.

Questa è comunque una selezione delle tipologie più importanti e diffuse di apparecchi, ma ve ne sono molte altre. La scelta di un modello rispetto a un altro dipende dal tipo di anomalia presente, basandoci su un attento esame diagnostico della cavità orale del paziente.

Quando si utilizza l’apparecchio fisso e i vantaggi

Talvolta accade che i pazienti quando pensano agli apparecchi fissi possono sentirsi preoccupati e quasi scoraggiati. Ciò deriva dal timore di avere fastidi e anche per la durata della terapia, preoccupandosi che possa essere troppo lunga.

L’apparecchio fisso si utilizza nei casi più complessi e porta certamente dei vantaggi. Di certo è vero che si potrà avere qualche fastidio, perché inizialmente ci si dovrà abituare alla presenza di un corpo estraneo in bocca.

Gli effetti positivi di questo percorso ortodontico si avranno grazie a una serie di accorgimenti. Bisogna infatti prendersi cura con attenzione dell’igiene orale, perché è facile che possano annidarsi placca e tartaro, con possibili conseguenze come carie o parodontite.

Un altro aspetto importante riguarda l’osservanza di alcune regole dopo aver tolto l’apparecchio per evitare di andare incontro alle recidive. Ciò riguarda l’utilizzo degli apparecchi di contenzione che scongiurano il ripresentarsi del problema ai denti.

Consigliamo pertanto ai pazienti di attenersi a queste regole, per evitare che il lavoro sia stato vano. La recidiva è un rischio che si può di fatto correre. Mesi di terapie potrebbero andare in fumo, quando invece i risultati con gli apparecchi ci sono e si possono cogliere già a distanza di poco tempo.

Fasi dell’ortodonzia fissa

Il percorso dell’ortodonzia fissa implica una serie di fasi mirate al raggiungimento di ottimi risultati. Il primo step è la visita durante la quale esaminiamo la situazione di partenza avvalendoci di diversi strumenti. Tra questi vi sono l’ortopanoramica e la radiografia laterale del cranio. Questi esami pertanto continuano a essere usati anche per i controlli da effettuare in itinere e la valutazione della terapia ortodontica.

Dopo avere esaminato le strutture ossee del paziente, procediamo alla fase di applicazione e fissaggio dell’apparecchio tramite brackets e archetti metallici che vengono applicati sui denti. Inoltre usiamo pure degli elastici intraorali per esercitare un’azione di trazione.

La durata del trattamento di ortodonzia fissa dipende dalla situazione di partenza su cui interveniamo, per cui il tempo è soggettivo. Solitamente è sconsigliabile usare gli apparecchi in età precoce, in quanto un uso troppo prolungato potrebbe perfino danneggiare i denti. Solitamente l’età ideale è dai 6 anni su.

Al termine della terapia procediamo dunque alla rimozione del dispositivo con particolare cura e attenzione per evitare il rischio di lesioni allo smalto.

Ricordiamo che anche nel caso di un disallineamento dentale è possibile fare prevenzione. Prima di tutto ciò è possibile sottoponendosi a una prima visita ortodontica da effettuare il prima possibile. In giovane età le percentuali di successo sono infatti maggiori, in quanto le strutture ossee sono ancora in fase di sviluppo. Tuttavia anche in età adulta si ottengono degli ottimi risultati.

Specialmente nei bambini, laddove non vi siano dei fattori genetici alla base, è importante correggere alcuni comportamenti scorretti come ad esempio l’uso prolungato del ciuccio oltre i 3 anni e l’abitudine di succhiare il pollice o mordere gli oggetti.

In presenza quindi di un problema ortodontico la prima cosa da fare è non rimandare l’appuntamento con lo specialista in grado di prendersi cura del sorriso e della salute generale della persona.

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Per conservare in salute lo stato del cavo orale è fondamentale sottoporsi a periodici controlli che scongiurino il peggioramento di disturbi facilmente risolvibili se invece fossero presi per tempo.

Come funziona la prima Visita?

L'obiettivo della prima visita è stabilire quale sia la situazione di partenza scegliendo un percorso riabilitativo più idoneo.

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