Terapie odontoiatriche per disabili

Dentista Roma Nord

Le cure odontoiatriche per i disabili sono regolate da un documento del Ministero della Salute. In questo documento sono indicate delle importanti linee guida. I pazienti disabili presentano dei bisogni speciali e per quanto riguarda le cure dei denti richiedono modalità e tempi specifici, diversi rispetto a quelli ordinari. Sulla base di questi criteri occorrerà incentrare il percorso terapeutico.

Le linee guida rappresentano quindi un importante punto di riferimento affinché i soggetti con disabilità possano curare i propri denti nel modo più adeguato. Come tutti gli individui hanno il diritto di godere del migliore stato di salute e di curare le problematiche che possono affliggere la cavità orale.

Lo Studio Santini è specializzato nelle terapie per disabili, operando secondo un preciso protocollo atto a curare questa tipologia di pazienti. Vediamo quindi come si articolano le cure in queste particolari circostanze.

Come organizziamo le cure odontoiatriche nei pazienti disabili

L’organizzazione e la pianificazione nelle cure odontoiatriche sono importanti sempre, ma ancor più lo sono nell’ambito delle terapie per i disabili. Per garantire al meglio le cure ai soggetti fragili facciamo riferimento a 2 criteri: la progettazione universale e l’accomodamento ragionevole.

La progettazione universale riguarda la progettazione di strutture e programmi che siano adatti a tutti i tipi di pazienti.

Per accomodamento ragionevole si intendono gli adattamenti indispensabili per accogliere le persone con i bisogni speciali.

Oltre a questi 2 principi, facciamo rifermento alla distinzione dei soggetti disabili così come è indicata nel documento guida del Ministero della Salute. Si parla pertanto di pazienti collaboranti e autonomi; pazienti scarsamente autonomi e collaboranti con patologie; pazienti non autonomi, ma collaboranti o poco collaboranti con disabilità fisica, psichica o sensoriale; pazienti non collaboranti, quindi non in grado di offrire collaborazione nel corso della seduta odontoiatrica.

Questa distinzione è stata impostata sulla base del tipo di disabilità presente. Capire quindi il caso che abbiamo di fronte è fondamentale per avere chiaro come porsi nei confronti di questi pazienti e come curarli.

Come prendiamo in carico i pazienti con i bisogni speciali

La visita è lo step comune a tutti i pazienti per capire qual è il problema presente. Nel caso dei disabili verifichiamo innanzitutto qual è il suo grado di collaborazione. Procederemo quindi ad adattare il percorso terapeutico al paziente.

Ciò che cambia rispetto agli altri tipi di pazienti non è la terapia in sé ma il modo in cui la mettiamo in atto. Stiamo appunto parlando della presa in carica dei pazienti con bisogni speciali. Facciamo riferimento precisamente al cosiddetto modello DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), elaborato sempre dal Ministero della Salute. A tal proposito il personale sanitario deve avere un’apposita preparazione clinica e sociosanitaria.

È altrettanto importante definire la storia anamnestica del paziente per avere un documento di riferimento, facilmente consultabile. Il percorso terapeutico va definito sulla base dell’urgenza, e vanno indicate le priorità di intervento, le tempistiche, le modalità organizzative e i rischi.

A sua volta la presa in carico implica una personalizzazione della terapia, riguardo ad alcuni precisi parametri:

  • Orari
  • Tempo di attesa
  • Modalità di arrivo
  • Sedazione
  • Accoglienza del paziente e della famiglia.

Prima di cominciare il piano curativo analizziamo la situazione dell’igiene orale e la presenza di carie o parodontite. Spesso questi pazienti infatti presentano tali patologie per via della scarsa cura dell’igiene orale. Ciò dipende non solo perché possono non essere in grado di curarla, ma anche per un loro stesso rifiuto. Pertanto se riscontrassimo una parodontite procederemmo con una detartrasi e la levigatura radicolare.

Nel caso di cure odontoiatriche di tipo chirurgico l’ideale è di procedere in un’unica seduta se possibile. Lo stesso discorso vale per le cure di Endodonzia. Invece per le cure protesiche sono più adatti gli apparecchi fissi. Anche se resta il problema di una possibile scarsa igiene orale che andrebbe praticamente a complicare il quadro presente.

Solitamente con i soggetti disabili tendiamo a usare la cosiddetta sedazione cosciente, in grado di tranquillizzarli pur mantenendo tutto il tempo uno stato di coscienza.

Allo stesso modo degli altri pazienti, anche nel caso dei pazienti disabili sono consigliabili delle visite periodiche dopo aver terminato la terapia. Specialmente l’igiene orale può essere programmata ogni 2/3 mesi, a maggior ragione perché questi pazienti non riescono a mantenere un buon livello di pulizia.

Nelle terapie odontoiatriche per i disabili sono dunque indispensabili due fattori: tempistiche ragionevoli di accesso alle strutture e una corretta presa in carico del paziente. A questi elementi va aggiunta un’adeguata formazione del personale per garantire il diritto alla salute di questi pazienti.

Allo stesso tempo un ruolo fondamentale è svolto dai familiari o dalle figure di accudimento, al fine di creare un collegamento con lo specialista. Il familiare o il rappresentante legale possono infatti mediare tra il paziente e il medico per aiutare a comprendere meglio le sue esigenze.

Il diritto alla salute del proprio sorriso è di tutti in egual misura, per cui i denti non vanno mai trascurati per via delle conseguenze negative che possono derivarne.

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Per conservare in salute lo stato del cavo orale è fondamentale sottoporsi a periodici controlli che scongiurino il peggioramento di disturbi facilmente risolvibili se invece fossero presi per tempo.

Come funziona la prima Visita?

L'obiettivo della prima visita è stabilire quale sia la situazione di partenza scegliendo un percorso riabilitativo più idoneo.

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